In un’epoca in cui si parla (giustamente) di sostenibilità, efficienza energetica e contenimento dei costi, c’è ancora un paradosso che colpisce molte aziende:
impianti avanzati, ma tubazioni completamente scoperte.
Spesso non per negligenza, ma per abitudine.
“È sempre stato così”, “sono pochi metri”, “non fa tanta differenza”.
E invece fa differenza. Eccome.
Quanto costa davvero una tubazione non coibentata?
Prendiamo un caso semplice:
- Tubazione DN50 (Ø esterno circa 60 mm)
- Lunghezza: 50 metri
- Temperatura del fluido: 140°C
- Ambiente: interno, 20°C medi
- Nessun isolamento
Dispersione termica stimata: ~1.000 W per ogni 10 m
Tradotto in energia: circa 4.000 kWh/anno di perdita su 50 m.
Se stai usando gas metano a 0,10 €/kWh (valore medio industriale):
Costo della dispersione: ~400 €/anno
Con una buona coibentazione (es. 40 mm lana di roccia)
La dispersione si riduce del 90%.
✅ Risparmio annuo: circa 360 € ogni 50 m di tubo
Ora moltiplica questo numero per le centinaia di metri presenti in un impianto medio.
Un costo recuperabile… in meno di un anno
Una coibentazione professionale su 50 m può costare tra i 500 e i 900 €, in base a geometria, materiale e rivestimento.
Con un risparmio annuo di 360 €, il payback è spesso inferiore a 2 anni, e può scendere sotto l’anno in caso di superfici calde più grandi o materiali particolarmente conduttivi.
A tutto questo si aggiunge:
- Meno rischi per gli operatori (superfici non roventi)
- Migliore stabilità termica nei processi
- Ritorno positivo in audit energetici e certificazioni
In conclusione
Coibentare le tubazioni non è solo una buona prassi tecnica.
È una leva economica, una scelta di efficienza, e in certi casi, una necessità normativa.
Ogni metro lasciato scoperto costa ogni anno.
Il problema è che nessuno lo vede… finché non arrivano le bollette.
Tu come gestisci l’efficienza delle tue linee?
Scrivici o commenta: ogni impianto ha la sua storia, e ogni cantiere ci insegna qualcosa.