Coibentazione di una linea fredda industriale con isolamento a celle chiuse conforme alle norme UNI EN ISO

Coibentare le linee fredde: un errore comune che costa caro

Quando si parla di coibentazione industriale, la maggior parte delle persone pensa subito al calore: tubazioni di vapore, centrali termiche, forni.

Ma le linee fredde – quelle destinate a fluidi refrigerati o a bassa temperatura – sono altrettanto importanti, se non di più.

Eppure vengono spesso trascurate o isolate male, con conseguenze che si pagano in efficienza, manutenzione e sicurezza.

Perché coibentare anche il “freddo”

La funzione della coibentazione non è solo trattenere il calore, ma limitare lo scambio termico tra la superficie e l’ambiente circostante.

Quando una tubazione fredda non è adeguatamente isolata, si verificano tre fenomeni tipici:

Condensa superficiale

L’aria calda e umida entra in contatto con una superficie fredda → il vapore acqueo condensa → si forma acqua.

Risultato: gocciolamenti, corrosione, muffe, danni strutturali e ambienti insicuri.

Perdita di efficienza

Il fluido si riscalda lungo il percorso, costringendo i sistemi frigoriferi a lavorare di più.

Un isolamento corretto può ridurre fino al 10–15% i consumi energetici di un impianto di refrigerazione industriale.

Rischi di corrosione sotto l’isolamento (CUI)

Quando la condensa penetra tra tubo e isolante, si crea un microambiente ideale per la corrosione.

È un problema silenzioso ma costoso: riparare significa spesso fermare la produzione.

Le norme di riferimento

La coibentazione delle linee fredde è regolata e descritta in diverse norme tecniche:

  • UNI EN ISO 12241:2009 – Calcolo termico dell’isolamento per apparecchiature e tubazioni.
  • UNI 10351:2021 – Prestazioni termiche dei materiali da costruzione.
  • UNI EN ISO 13788:2013 – Condensa e rischio igrometrico.
  • UNI EN 13468 – Determinazione dell’assorbimento d’acqua e della permeabilità al vapore degli isolanti.

Rispettare queste norme non è solo una questione di conformità: significa garantire prestazioni stabili e sicurezza nel tempo.

Come si progetta una coibentazione corretta per linee fredde

Analisi delle condizioni operative

Temperatura del fluido, umidità e temperatura ambiente, tipo di supporto e velocità dell’aria.

Ogni impianto è un caso a sé.

Scelta del materiale isolante

Dev’essere a celle chiuse, con bassa permeabilità al vapore e buona resistenza meccanica.

Esempi: elastomeri (EPDM, NBR), schiume poliolefiniche, poliuretano ad alta densità.

Calcolo dello spessore ottimale

Si determina per evitare la temperatura di rugiada in superficie.

Formula semplificata secondo ISO 12241 o software di calcolo termico dedicati.

Un errore di pochi millimetri può fare la differenza tra una superficie asciutta e una gocciolante.

Tenuta del rivestimento esterno

Il rivestimento deve essere impermeabile, ben sigillato e resistente alle variazioni termiche.

Una fessura o un giunto mal chiuso può compromettere l’intero isolamento.

Errori comuni (e costosi)

  • Isolare con materiali porosi o non impermeabili.
  • Trascurare le giunzioni e i raccordi.
  • Utilizzare spessori standard senza calcolo termico.
  • Non prevedere barriere al vapore nei punti critici.
  • Lasciare parti scoperte “perché non visibili”.

Ognuno di questi errori riduce la vita utile dell’impianto e aumenta i costi di esercizio.

Nel lungo periodo, una coibentazione fatta male costa sempre più di una fatta bene.

In sintesi

  • Le linee fredde vanno isolate con la stessa attenzione (o maggiore) di quelle calde.
  • Il rischio non è solo energetico, ma anche igrometrico e strutturale.
  • Materiale, spessore e sigillatura fanno la differenza tra un impianto efficiente e un problema cronico.
  • Un calcolo preciso secondo UNI EN ISO 12241 e una posa curata sono l’unico modo per garantire risultati duraturi.

Per approfondire

UNI EN ISO 12241:2009 – Thermal insulation for building equipment and industrial installations

ISPRA – Efficienza energetica e impianti termici

ENEA – Linee guida per l’isolamento degli impianti

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